Le arti marziali Giapponesi Sono “rigide”? 



Innanzi tutto inizio questo articolo chiedendovi scusa… Il mese di agosto è un mese pieno a causa del lavoro e delle ferie ( brevissime). Però vi porterò tante novità e tanti nuovi argomenti da leggere rileggere e su cui riflettere… Vi aggiornerò strada facendo….

 Ma andiamo a noi ,oggi vi propongo un argomento che sicuramente può interessare molti. Parliamo dell’utilità e dei falsi miti sulle arti marziali Giapponesi e tradizionali in generale.

Da molti film specialmente quelli di Hong kong si evince sempre la superiorità di alcuni stili su altri. Ma è davvero così? Esiste uno stile migliore?

 Per tanto tempo le arti marziali Giapponesi sono state etichettate come “rigide” , sono state definite poco utili e poco adatte alla realtà. Andiamo a vederne alcune per esempio… L’aikido è un arte marziale che usa il principio dell’uso della forza dell’ avversario,

tecnicamente per fare ciò, il praticante deve sviluppare una morbidezza e una cedevolezza dei movimenti quasi contro natura… Lo stesso vale nel Judo , uno dei migliori stili di lotta direttamente discendente dalle tecniche del ju jutsu dei samurai,

 anche qui si usa il principio dello sfruttare la forza dell’avversario per favorire la propria tecnica o tattica… Il kenjutsu per esempio ( le tecniche tradizionali di spada) usa lo stesso principio proprio per non danneggiare la lama stessa, nonostante fosse un’ arma incredibilmente resistente ed affilata,

 saperla maneggiare evitando di danneggiarla era un qualcosa che doveva essere alla base del buon Bushi. Mentre tornando alla praticità ci sono stili di Karate come il kyokushin che non solo cercano di portare il combattimento ad un livello superiore,

ma temprano il praticante nel corpo e nello spirito, ricordate come dicevo nell’articolo dedicato? Il kyokushin porta l’addestramento ai massimi livelli portando il confronto al kumite semi libero e senza protezioni,

combattimento semi libero si intende evitando solo i pugni al viso. All’interno delle forze di polizia si pratica poi uno stile di kempo chiamato Nippon kempo, uno stile altamente pratico dove sono permessi colpi ( anche al viso)  e proiezioni a contatto pieno e con indosso una armatura che ricorda quella del kendo.

Quindi perché pensare che queste arti marziali siano del tutto obsolete e rigide? Uno dei motivi è per la formazione…La disciplina e l’etichetta giapponese è davvero molto rigida, ha molti legami con gli elementi filosofici e religiosi ( confucianesimo, buddismo zen), ciò avveniva perché le scuole Samurai , i dojo,

iniziavano a formare i bushi sin dalla più tenera età, quindi il dojo diventava un vero e proprio centro di formazione , si impartivano lezioni di varie materie e discipline, si imparava l’etichetta, la calligrafia, oltre che le arti marziali.

 Ovviamente questo retaggio è arrivato sino ai giorni nostri nelle moderne accademie di arti marziali. Ma cosa è successo poi? Dall’epoca meiji in poi il Giappone si apre sempre più all’occidente ai suoi usi e costumi, alla sua filosofia e ai suoi modi di vivere…

Si perde interesse verso il proprio ambiente e si osserva al nuovo con attenzione , curiosità e imitazione. Per questo molti stili sono andati perduti e molti dojo hanno chiuso.

Oggi però molte di queste realtà sono rimaste, molti maestri hanno una mente più aperta , creano persino delle versioni personalizzate delle loro arti marziali e degli stili che hanno studiato.

Oggi il Giappone ha forse il maggior numero di maestri autonomi che appunto hanno creato una loro versione di uno stile. La società Giapponese stessa e i giovani giapponesi stessi, ormai marzialmente parlando si avvicinano ad altre discipline, vuoi per la modernità,

 vuoi per ciò che arriva dall’occidente ( MMA ), per assurdo molti dojo tradizionali sono frequentati da molti occidentali che annualmente affollano le sale di allenamento per studiare con il proprio maestro,

 attratti appunto da una cultura così affascinante e così misteriosa che ancora oggi rievoca in noi amanti di queste discipline immagini romantiche e da sogno.

 Quindi summa maxima di tutto , possiamo definire davvero rigide le arti marziali Giapponesi e tradizionali in generale? Dal punto di vista etico e filosofico si, ma dal punto di vista pratico a fare la differenza è e sarà sempre e solo il praticante.


Grazie per avermi seguito fin qui. Un saluto e alla prossima


Saverio Trinità Riccobono




Tribute to Andy Hug - YouTube

Andy Hug grande combattente di Karate Kyokushin, ha combattuto anche nel K 1 vincendo vari titoli, dimostrazione che le arti marziali giapponesi hanno grande seguito in occidente foto dal sito www.youtube.com 


Nippon Kempo – Martial Arts Videos

Immagini dal campionato di polizia del Nippon kempo arte marziale pratica e adatta agli operatori di polizia 

Foto dal sito www.martialarttube.com


Yagyu Shinkage-ryu Heiho Kenjutsu - 42nd Japanese Kobudo ...

nel kenjustu (Yagyu Shinkage-ryu Heiho Kenjutsu)  si utilizzano gli spostamenti e gli angoli per deviare e attaccare , la ricerca disperata delle tecnica perfetta foto dal sito www.youtube.com